Al negozio dei sogni, il telefono non aveva smesso di squillare. Durante la pandemia del 2020, ‘na marea di gente rimase a casa. Tanti soffrirono d’insonnia. Tanti, invece, ne approfittarono per dormire di più. E così, gli ordini dei sogni aumentarono. Chiudevi gli occhi, pensando: “Vorrei sognare di volare”. L’ordine arrivava al negozio attraverso lo squillo del telefono. Mezzo squillo, sogno premonitore. Che quelli arrivano inaspettatamente. Uno squillo, sogno di guerra, botte, liti. Due squilli, sogno d’allegria, serenità o gioco. Tre squilli, sogno d’amore non realizzato. Quattro squilli, sogno d’amore realizzato. Che l’amore realizzato, si sa, bisogna aspettare più squilli. Le chiamate venivano direzionate agli uffici di riferimento alla velocità della luce. Peppino il centralino le smistava. Alle scrivanie c’erano milioni di cavallucci marini maschi che sfornavano sogni come se non ci fosse un domani, mettendo assieme i personaggi dei sogni. Che, si sa, i cavallucci marini maschi partoriscono al posto della femmina e si meriterebbero ‘na medaglia, per ‘sta cosa. Giannetta la commessa emetteva la ricevuta e la incollava ai sogni. Ogni sogno che la gente si ricordava al risveglio, veniva pagato con 3 minuti di apnea notturna. I sogni venivano consegnati via trasmissione eterea da Mercurio, il cavallo zoppo, Sifilide, la cavalletta cecata e Lucifero, il coniglietto rosa. Fino a gennaio 2020, non avevano avuto problemi. Da marzo, successero un po’ di casini, causa la fretta nel fornire i sogni. Tanto che il proprietario del negozio, Si Ming – il cinese con la gonna di raso lunga, color grigio perla – chiamò i 3 fattorini e gli sputò in un occhio a tutti e tre, per fargli capire che la cosa era seria. Nonostante questo, successe il casino dei casini. Praticamente, una sera, un politico italiano chiuse gli occhi chiedendo di sognare di mangiare pane e salame mentre sgranava il rosario e ballava con una signorina in topless su una spiaggia con tutto il popolo italiano davanti che lo acclamava. Faustino, il cavalluccio incaricato, preparò il sogno. Sifilide, lo prese e… consegnò il sogno, purtroppo… a tutti gli italiani, meno che al politico. Fu una notte d’inferno. 40 milioni d’italiani sognarono d’essere osannati da un politico mentre… beh… fu una notte di merda, và.
Il negozio dei sogni
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Pubblicato da La Narratrice
Penso, sogno, scrivo, parlo, rido, piango e poi, di nuovo, penso, sogno, scrivo, parlo, rido e piango... ma, prima di tutto, comunque e sempre, AMO. Mostra tutti gli articoli di La Narratrice
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