C’era una volta un uccello che beveva il Tavernello
mentre fuori diluviava il bicchiere lui riempiva
Era solo, certo è vero, ma lui era un condottiero
Che nessuno lo sapeva perché lui lo nascondeva
Condottieri lo si nasce, non s’è figli di bagasce
La sua guisa lui celava e a nessun la rivelava
Notte buia, era n’uccello; alba chiara, giovincello
Vinse guerre e ostilità, sbaragliando le rivalità
Re, Regine e Imperatori, furono tutti suoi amatori
Un bel giorno d’ottobre però, il destino lo scovò
Mentre armato conduceva, incontrò un’antidiva
Questa tizia assai inusuale, sfoggiava un bel davanzale
Grande errore fece l’uccello con l’istinto da porcello
Nel sbirciare le due bocce, per non fare figuracce
Si voltò senza guardare ed andò a cascare in mare
“Ma che gran figur di merda, sarà meglio che la perda”
Pensò greve il condottiero, cavalcando il suo destriero
E lontano se ne andò, per non rivederla più
Ma l’amore l’accerchiò e l’affetto scoperchiò
Fu difficile all’inizio, accettare quell’indizio
Che l’amore è cosa dura, mica è sempre n’avventura
L’antidiva nel frattempo, mica era una perditempo?
Visto il prode condottiero, contattò il suo scudiero
“Te ne prego gentiluomo, esaudisci il mio reclamo…
…Porta al prode tuo padrone, la passion del mio bacione”
Lo scudiero esterrefatto, tentò fuga quatto quatto
“Fossi scemo chetticredi? Sono mica un poggiapiedi?”
L’antidiva s’incazzò e furente starnazzò
“Fosse mai che tu ambisci ai miei quattro manrovesci?
Lesto, muovi il tuo culone, reca messaggio al tuo padrone!”
Lo scudiero ormai temeva l’ira funesta della prospettiva
Cos’avrebbe mai scatenato il bacione raccomandato?
Certo lui era un leale alleato, ma il suo capo non avrebbe baciato!
Sulla strada p’el maniero, parlò in mente al condottiero
“Salve o prode mio consocio, fosse mai che vuoi ‘sto bacio?”
Disperato non sapeva, come prender l’iniziativa
Arrivato dunque al dunque, si prostrò solerte e pingue
“Mio padrone, ecco meco, un messaggio che vi reco”
Lo baciò, senza indugio tenendo stretto l’archibugio
“Questo bacio sia ben chiaro, non è mio e lo dichiaro!
L’antidiva me lo chiese, anzi, a dirlo, me lo impose!”
Quell’uccello misterioso fu felice dell’abuso
Corse lesto dalla donna per strapparle via la gonna
Che l’uccello, noi si sa, è di notte che bene fa.