I bambini sono stronzi. Voleva una Barbie. Tutte le sue amiche ce l’avevano. Stefania, la sua migliore amica, ne aveva tante. I bambini sono stronzi. Anche le migliori amiche sono stronze. Soprattutto le migliori amiche, sono stronze. Le migliori amiche sono le peggiori stronze, probabilmente. Meglio non averne, di migliori amiche. Le permetteva di giocarci … Continua a leggere Barbie
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15 secondi
Sentì il fruscìo della tendina di velluto bordeaux che veniva violentemente tirata via dal maresciallo. Successe tutto in 15 secondi. Prendere o lasciare. 15 secondi. Ascoltò i passi decisi di Daniele allontanarsi verso il sagrato mentre l’intestino gli si contorceva come s’avesse avuto un cesto d’anguille in pancia. Faticava a respirare. 15 secondi. Pensò mille … Continua a leggere 15 secondi
Pandoro o….?
Davanti a Poggioreale c’erano le bancarelle. Era buio. Mattina o sera, poco importa. Il buio, quand’è buio, s’è appena arrivato o sta per andarsene, non varia la forza dell’angoscia che arreca. Sempre buio rimane. I bambini queste cose le vedono. I bambini queste cose le sentono. Un mangianastri appeso ad una transenna trasmetteva “Lacreme napulitane”. … Continua a leggere Pandoro o….?
Piove, piove…
“Piove, piove, la Madonna raccoglie i fiori. Li raccoglie per Gesù e domani non piove più.” Nella camera ci sono 4 letti. È la camera dei bambini della zia. La zia e lo zio abitano nella zona più bella della città. Loro no. Loro non abitano nemmeno più in quello stanzone dove dormivano in 5. … Continua a leggere Piove, piove…
Hello! col punto esclamativo
“Mickey, per favore, dai da mangiare ai pesci mentre sto via?” Figurati. Ti piace, la ragazza italiana. Tu, muratore irlandese, ubriacone solo di notte, non gliel’hai mai detto ma... Per una scusa o un’altra, ti fai vedere sempre quando senti che scende giù, dal secondo piano. Nelle case inglesi è facile sentire gli altri che … Continua a leggere Hello! col punto esclamativo
Quella sì…
T’ho sognato stanotte. M’hai detto d’aspettare. Che non è ancora il momento. Che a morire c’è sempre tempo. Che, se proprio mi manchi così tanto, posso chiudere gli occhi, prima d’addormentarmi, e chiedere a Dio (se ci credo a Dio) di farci incontrare oltre la nebbia, oltre i grattacieli, oltre il Kilimangiaro, oltre le nuvole. … Continua a leggere Quella sì…
Forse
Tutte le donne del mondo. Pensavo a tutte le donne del mondo. Ci fanno vedere i telefilm americani con le signore senza velo, le attrici truccate, le ragazze coi jeans attillati e poi, a noi, ci fanno vestire con questi caftani, gonne lunghe e il velo. Oh... ‘sto velo. Com’è possibile che nessuna donna riesca … Continua a leggere Forse
L’Esploratore
In piedi, sul ponte di controllo dell’astronave, controllava, attraverso l’enorme schermo trasparente, l’armata che aveva sotto. Pensava ch’era tanto tempo che non tornava sulla Terra. L’ultima volta, 1300 anni umani prima, aveva vissuto in Mongolia. Avevano importato nuovi animali e batteri. Gli animali s’erano adattati serenamente. Lo yak aveva scombussolato un po’ tutti all’inizio. Il … Continua a leggere L’Esploratore
Symbolum ’77
Uscì dalla sagrestia. Annina era seduta in prima fila. Stette male immaginando quanto avrebbe stonato cantando Symbolum ’77. Gli si sarebbero rizzati pure i peli incarniti. Non era un canto liturgico moderno ma quella decina di obsolete anime mangiatrici d’ostia stantia, che non mancavano mai una messa, quella volevano. Doveva accontentarle. Durante le feste comandate … Continua a leggere Symbolum ’77
La cotta
1982? 1983? Non ricordo più. Ricordo la gita scolastica a Roma. L’autista permise a qualcuno di mettere Baglioni. Con tutto l’amore che posso. Ricordo questa e un’altra canzone . Faceva un freddo porco, in quell’albergo fuori città. Tutti facevano i fighi. Tutti erano felici. Tutti non vomitavano. Io prendevo l’antiemetico ogni 6 ore. Io guardavo … Continua a leggere La cotta
Per amore…
Maffiàni andò a messa per la prima volta in vita sua solo per vedere come “lui” l’officiasse. C’aveva pensato un bel po’. S’era detto ch’era un coglione a voler vedere come tenesse messa perché sentiva qualcosa nel mezzo dello stomaco pensando a lui. S’era detto che non era possibile che un maresciallo s’invaghisse d’un prete. … Continua a leggere Per amore…
Tièmp bell ‘e ‘na vota
Certe schifezze lui non le fa. Un camorrista vero certe cose non le fa. Contrabbando di sigarette, sì. Vendere l’oro falso, sì. Prestare soldi a tassi da strozzini, sì. Truffare vendendo merce scaduta, sì. Farsi pagare per ogni voto fatto dare “gentilmente” a questo o a quel partito, sì. Rubare, eccerto, pure quello chetticredi. Anzi, … Continua a leggere Tièmp bell ‘e ‘na vota
Quando, quando…
Quando sarà finito tutto questo, te lo prometto, faremo cose stupende. Quando sarà finito tutto questo, te lo prometto, ti porto a Parigi. Che a me Parigi fa cacare, ma va bene lo stesso. Che fa figo dire che stai andando a Parigi, se qualcuno ti chiede dove stai andando, mentre esci di casa. Sì, … Continua a leggere Quando, quando…
Pari e patta
A me la 90 piace. Tutti dicono che fa schifo andarci. Che ci sono i ladri. Che si blocca. Che non arriva. Che ci sono i marocchini e gli extracomunitari. Che non l’ho capita, io, la differenza tra i marocchini e gli extracomunitari. Un giorno, glielo chiedo, al mio capo, cosa intende. Faccio la commessa … Continua a leggere Pari e patta